L’Artista del Mese di Aprile de IL QUADRO DEL DIRITTO è BRUNO DEGASPERI – 12 mesi/ 12 artisti / 36 opere/ 3 sedi espositive – da un’idea di Carlo Chelodi
Mercoledì 12 aprile 2017 ad ore 19:00 presso la Casa del Vino di Isera sarà presentato il terzo appuntamento con l'Artista per il ciclo di incontri con arte e diritto, organizzato dallo Studio legale Chelodi-Bertuol e Associati .
L'Artista del mese di Aprile è BRUNO DEGASPERI: Pittore e grafico, ha studiato a Trento, abilitandosi all'insegnamento superiore al Magistero d'Arte di Venezia, allievo di Bruno Colorio, ha insegnatoper anni all'Istituto d'Arte di Trento. Ha partecipato ad innumerevoli esposizioni e concorsi in tutta Italia. Vive ed opera a Pergine Vals (TN).
Per tutto il mese di aprile le opere di BRUNO DEGASPERI resteranno esposte nelle sedi di Trento, Ala e Cles dello Studio legale Chelodi-Bertuol e Associati (visite personalizzate su appuntamento)
(coordinamento artistico e giuridico: avv. Carlo Chelodi; coordinamento progettuale: dr. Sara di Lucia; partner del gusto: Casa del Vino di Isera – per info : 389.9859164 saradilucia@gmail.com )
Le opere dell'Artista hanno dato anche occasione per una breve riflessione giuridica ispirata dai quadri in esposizione, nell'ocasione a cura dell'avv. Antonella Facci di Trento.
Emozioni e norme
Quando il collega Carlo Chelodi mi ha chiesto di svolgere una breve riflessione giuridica e non, per l’appuntamento di oggi, in cui vengono presentate le opere dell’artista Bruno Degasperi, mi sono chiesta quale filo conduttore potesse legare il mondo delle emozioni quale è quello dell’arte intesa in ogni sua espressione con quello molto meno empatico del diritto.
A mio parere, questi due mondi così diversi risultano comunque uniti dall’interpretazione, ovvero, secondo quanto definito in senso amplissimo dalla Enciclopedia delle Scienze Sociali Treccani “la comprensione del significato di tutti gli oggetti prodotti da soggetti capaci di attribuire un significato a tali oggetti. La gamma degli oggetti possibili comprende quindi le opere d'arte, i testi religiosi e scientifici, gli strumenti, le azioni e le espressioni della vita di ogni giorno”.
L'interpretazione “della vita di ogni giorno” comunque non può non prescindere anche dalle norme del diritto che a sua volta ne regolano i molteplici suoi aspetti e fattispecie.
Ecco quindi che, come ognuno di noi nel mondo dell’arte svolge una propria interpretazione quando si trova davanti all’opera di un’artista, così noi giuristi ci troviamo quotidianamente a svolgere la stessa attività nel cercare di interpretare se ciò che il legislatore intendeva normare rientra nella fattispecie concreta sottoposta alla nostra attenzione e valutazione.
Come nel campo dell’arte, dove ciascuno riesce a dare una propria lettura dell’opera dell’artista in base alle emozioni e sensazioni provate, così sul piano giuridico l’interpretazione della norma, quando l’attività del legislatore si profila lacunosa, può essere svolta sotto varie chiavi di lettura, scontrandosi poi con quella che invece, in via dirimente, viene offerta dal giudicante.
Nel caso di specie, come diremmo noi giuristi in linguaggio tecnico, venendo all’interpretazione delle opere di questo artista ed al mondo di significati che ad esse ha voluto imprimere, ne ho visionato i cataloghi traendo una mia interpretazione molto soggettiva che però mi ha dato spunti per trovare il filo conduttore tra i due mondi di cui dicevo prima.
In questo mi ha offerto supporto la bella introduzione di Lorenza Biasetto alla mostra di Bruno Degasperi “La materia e lo spirito”.
Mi sono trovata ad interpretare le mie emozioni, sulla scorta del vissuto di Bruno Degasperi, nelle opere riproducenti le figure in scatola che sicuramente ci riportano al gioco che fanno tutti i bambini del mondo che è quello di nascondersi.
Così come per le due figure che si affacciano al muro, in particolare con il felice segno che l'artista ha voluto dare a quegli occhi di bambino.
Ed ancora Degasperi, che con il suo cluster di segni riesce a tracciare la sua privata Weltanschaung di animali, superfici, frammenti di paesaggio, tronchi d'albero, figure complesse o sportive, vegetazioni con un criterio di accostamento del segno al colore che ben dispone al racconto interiore della tela che nel confronto con colui che la osserva riesce a trasmettere emozioni abbinate a interrogativi che non lasciano certo indifferente lo spettatore.
Una mia personalissima percezione del senso dell’opera di questo artista.
E così queste mie riflessioni sull'interpretazione di alcune opere di Bruno Degasperi possono allora, in una sorta di parallelismo, ricollegarsi all'interpretazione giuridica delle norme che impongono degli sbarramenti, dei limiti alla libertà di ciascuno, a seconda di come vengono recepite ed applicate.
Il senso critico di ciascuno di noi è quindi vitale non solo per saper cogliere le emozioni nel mondo che ci circonda e nell’arte ma anche per riuscire a svolgere i propri compiti istituzionali e professionali con maggior sensibilità ed attenzione.
Questo senso critico si sviluppa in maniera sostanziale anche attraverso lo sviluppo di un proprio percorso culturale che comprende anche il sostegno dell'arte in tutti i suoi aspetti. In sintonia con questo percorso meritevole di elogi è indubbiamente l'iniziativa per cui anche oggi siamo qui.
Antonella Facci